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Il volume sviluppa una prospettiva d'indagine, l'umanesimo cristiano, che si propone e si struttura negli ultimi anni della vita di Dante, all'interno del cenacolo umanistico di Ravenna. Tale modello culturale si avvicina all'umanesimo laico quattrocentesco, ma trova nella curia romana papale il suo habitat più naturale. Le tracce dell'umanesimo cristiano papale sono rappresentate dai codici riferibili all'opera di Dante, presenti nel Fondo Chigiano della Biblioteca Apostolica Vaticana, che rimandano alla cultura e all'opera di Pio II Piccolomini e Alessandro VII Chigi. Le loro famiglie alimentarono in Siena il culto di Dante nei secoli XV, XVI e XVII e, nel nome di Dante, i due papi posero le basi dell'umanesimo cristiano moderno. Infatti i papi del secolo XX, Benedetto XV, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, come in una ideale staffetta, hanno propugnato, fino al nostro presente, il culto e l'amore per "Il signore dell'altissimo canto".